Fregene, ricorso degli stabilimenti contro aumenti richiesti dal comune
(AGR) ( AGR )Oltre 20 stabilimenti di Fregene hanno intrapreso un contenzioso innanzi al Tribunale per la richiesta di integrazione dei canoni demaniali, da parte del Comune di Fiumicino, sulla base di un’interpretazione, ritenuta errata, della legge e delle circolari esplicative, considerando, vieppiù che tale interpretazione, gravemente penalizzante per i concessionari, non è recepita da nessun Comune limitrofo a quello di Fiumicino, così che gli stabilimenti di Ostia, Cerveteri ecc non subiscono la penalizzazione cui, viceversa, il Comune di Fiumicino vorrebbe invece assoggettare i suoi concessionari.I ricorsi, com’è noto, sono stati presentati dai singoli stabilimenti i quali solo, quindi, possono essere legittimati a sedere ad un tavolo con la Pubblica Amministrazione, per valutare la soluzione conciliativa tra le parti, determinando i giusti criteri di calcolo del canone demaniale.Tramite l’Associazione Balnearia Litorale Romano, tali stabilimenti hanno provato ad ottenere l’istituzione del tavolo con la partecipazione dell’Agenzia del Demanio, dell’Ufficio Demanio del Comune di Fiumicino e del Sindaco. Con grande sorpresa, invece, come Associazione Balnearia Litorale Romano abbiamo appreso dai giornali che un terzo soggetto, la Federbalneari e, per essa il Presidente Renato Papagni, senza alcun preavviso, senza alcuna delega e, quindi, senza alcun diritto, si è sostituito ai propri associati, pretendendo addirittura di mediare i loro diritti presso tavoli istituzionali e con il Sindaco del Comune di Fiumicino. La Associazione Balnearia Litorale Romano, quindi, riservandosi ogni opportuna azione per i fatti sopra descritti, nei confronti dei diretti responsabili, in questo comunicato vuole evidenziare come sarà ben lieta di partecipare al tavolo istituzionale, peraltro già richiesto, con l’Agenzia del Demanio, l’Ufficio Ambiente del Comune di Fiumicino ed il Sindaco Mario Canapini, purché questo sia legittimamente istituito, mediante il coinvolgimento dei soggetti direttamente e giuridicamente legittimati alla partecipazione, e non frutto di un indebita “invasione di campo”, quanto mai indesiderata ed inopportuna, con scopi che non possono essere quelli dichiarati sui giornali, in quanto, come detto, provenienti da soggetto non legittimato a rappresentare i soggetti che sarebbero stati oggetto della problematica esposta.