Coronavirus, ecco il secondo report Inail: oltre 37mila i contagi da lavoro, 129 i decessi
I dati diffusi sono aggiornati al 4 maggio. Infermieri e fisioterapisti le categorie più colpite. Tra le regioni la maglia nera è della Lombardia. Ancora esclusi dalla rilevazione medici di famiglia, liberi professionisti e farmacisti


Inail, il Covid 19 ha colpito oltre 37mila lavoratori, 129 i decessi
(AGR) Oltre 37mila i contagi sul lavoro e 129 i decessi nel periodo tra febbraio e maggio. Sono i dati contenuti nel secondo report redatto dall’Inail. I 37.352 casi denunciati, sono quasi 9mila in più rispetto ai 28.381 della prima rilevazione del 21 aprile. I decessi segnalati all’Istituto nello stesso periodo sono 129, 31 in più rispetto al monitoraggio precedente. I dati della rilevazione elaborata dalla Consulenza statistico attuariale dell’Inail confermano come la maggiore esposizione al rischio sta riguardando le categorie della sanità e assistenza sociale. Infermieri e fisioterapisti, cioè i "tecnici della salute", con il 43,7% dei casi segnalati all’Istituto (e il 18,6% dei decessi) sono i lavoratori più colpiti dai contagi. Nelle tabelle dell'Inail seguono gli operatori socio-sanitari (20,8%), i medici (12,3%), gli operatori socio-assistenziali (7,1%). Come già riportato a commento della prima rilevazione, i dati diventano ancora più significativi se si considera che «non rientrano nella platea Inail categorie particolarmente esposte al rischio di contagio, come quelle dei medici di famiglia, dei medici liberi professionisti e dei farmacisti».
Se l’età media dei contagiati è di 47 anni per entrambi i sessi, si sale a 59 (58 per le donne e 59 per gli uomini) se si concentra l’attenzione sui 129 casi mortali. Una conferma, evidenzia lo studio «della maggiore vulnerabilità al virus delle fasce di età più elevate della popolazione. Di questi il 43,1% delle denunce e oltre due decessi su tre riguardano i lavoratori tra i 50 e i 64 anni. Più del 20% dei casi mortali, invece, ricade nella fascia di età oltre i 64 anni».