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Cave, dal "braccialetto elettronico" per maltrattamenti, ai domiciliari, ha tentato più volte di avvicinarsi alla donna

Un 44enne di Cave è finito ai domiciliari perchè, pur essendo già sottoposto al divieto di avvicinamento alla ex-compagna l'uomo ha tentato di avvicinarsi, violazione accertata grazie alle rilevazioni dell'apparecchio elettronico, entro i 500 metri di distanza dalla donna

printDi :: 07 settembre 2022 17:09
Carabinieri i militari intervenuti

Carabinieri i militari intervenuti

(AGR) Si comunica, nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) ed al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito, che militari della Compagnia Carabinieri di Palestrina, nell’ambito del contrasto dei reati previsti dal Codice Rosso, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di aggravamento di misura cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Tivoli nei confronti di un 44enne di Cave, su richiesta di quest’ufficio.

Il tempestivo intervento dell’AG su segnalazione della Stazione Carabinieri di Cave, ha consentito di ricostruire esattamente come l’indagato, già sottoposto dal 21.06.2022 alla misura del divieto di avvicinamento alla ex compagna con apposizione del "braccialetto elettronico" per condotte riconducibili al reato di maltrattamenti, si sia reso recentemente responsabile di plurime violazioni delle prescrizioni imposte dal provvedimento. In particolare è stato accertato, grazie alla rilevazione del dispositivo di controllo elettronico, che nello scorso mese di agosto l’uomo abbia tentato di avvicinare l’ex compagna, non rispettando la distanza minima di metri 500 imposta dall’autorità giudiziaria, circostanza che ha permesso a quest’ufficio di avanzare la richiesta di aggravamento.

 
L’indagato è stato quindi sottoposto alla misura restrittiva degli arresti domiciliari, come aggravamento di quella preesistente.

Si conferma, anche in questo caso, che i braccialetti elettronici consentono un’effettiva tutela delle vittime di violenza ed un tempestivo ed efficace intervento dell’Autorità.

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