Benevento, preso un piromane, era un pastore
Le indagini dei carabinieri forestali svolte mediante il metodo scientifico denominato “Metodo delle Evidenze Fisiche” (M.E.F.) che ha consentito di individuare con precisione i punti di innesco e posizionare le telecamere per riprendere i responsabili


(AGR) I militari della Stazione Carabinieri Forestali di Montesarchio (BN) hanno tratto in arresto un allevatore cinquantenne P.M. responsabile dell’incendio doloso verificatosi nel pomeriggio di ieri, nella località Fiego. Il soggetto veniva filmato all’atto di appiccare l’incendio con un accendino e subito dopo si allontanava dal punto di innesco. I militari prontamente svolgevano mirate ricerche finalizzate al fermo del soggetto, che nelle immediate fasi successive veniva individuato in una zona a valle dell’incendio e tratto in arresto.
Sorpreso dai militari tentava di disfarsi di un accendino che veniva prelevato e sottoposto a sequestro dalla Polizia Giudiziaria. L’attività investigativa posta in essere dai militari è stata svolta mediante una preliminare analisi storica degli eventi incendiari, nonché mediante applicazione di un metodo scientifico denominato “Metodo delle Evidenze Fisiche” (M.E.F.) che ha consentito di individuare con precisione i punti di innesco dei numerosi incendi sviluppatisi nella zona, che annualmente viene devastata da continui incendi dolosi.
Pertanto i militari posizionavano diversi dispositivi di videosorveglianza, abilmente occultati tra la vegetazione0, nei punti strategici emersi dall’attività info-investigativa. All’atto dell’arresto eseguito nel pomeriggio del giorno 5 agosto 2021 i militari appuravano che l’arrestato è un allevatore ovicaprino di stanza con il suo gregge proprio nella medesima località Fiego. Pertanto i militari presumono che l’illecita condotta posta in essere sia finalizzata al rinnovo del pascolo per massimizzare il profitto derivato dalla propria azienda zootecnica.
Ora “l’incendiario del Fiego” rischia una condanna della reclusione da 4 a 10 anni come previsto dall’art. 423-bis del C.P. L’incendio che veniva spento dalle squadre antincendio dei VVF e della Regione Campania solo nella tarda serata interessando un’area di circa 2 ettari di boschi di specie quercine, pascoli e terreni incolti.