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Bagheria, minaccia di incendiare il locale del "boss", pestato a sangue, fermate altre tre persone coinvolte

L'Operazione "Persefone" ha portato in carcere altre tre persone coinvolte nel pestaggio e nella pianificazione di un omicidio a Bagheria di un uomo che voleva ribellarsi al volere del boss.

printDi :: 17 settembre 2021 11:01
Bagheria, minaccia di incendiare il locale del boss, pestato a sangue, fermate altre tre persone coinvolte

(AGR) I Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo, su delega della locale Procura della Repubblica, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. su richiesta della D.D.A. palermitana, nei confronti di 3 persone ritenute responsabili di lesioni personali aggravate dal metodo mafioso.

L’attività d’indagine svolta nell’ambito dell’operazione ‘Persefone’, che ha portato all’arresto lunedì scorso di 8 persone, tra vertici ed elementi di spicco di una famiglia mafiosa di Bagheria ed ha anche permesso di ricostruire, nel dettaglio, il grave pestaggio dello scorso agosto di F. T., personaggio apparentemente estraneo al sodalizio.

 
Quest’ultimo, infatti, era stato selvaggiamente picchiato (riportando traumi cranici e alla mano) da persone armate di ‘pugni di ferro’ quale ‘avvertimento’ per il suo comportamento ritenuto problematico. L’uomo infatti, aveva esternato in pubblico la sua intenzione di dare fuoco a un locale da poco inaugurato da M. F. (ritenuto reggente di una famiglia mafiosa) e si era anche armato di un’accetta, rinvenuta e sequestrata dai militari durante la perquisizione condotta all’atto dell’esecuzione dei fermi disposti dalla D.D.A. di Palermo. L’aver messo pubblicamente in discussione l’autorità criminale di F., ha portato a deliberare e pianificarne l’omicidio.

I destinatari dell’odierna ordinanza di custodia cautelare in carcere sono stati associati alla casa circondariale “Lorusso-Pagliarelli” di Palermo.

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