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Artena, codice rosso, denuncia il marito per maltrattamenti e lo fa arrestare...

L'uomo era stato denunciato dalla moglie stanca dei continui maltrattamenti e minacce. Nel corso della perquisizine i carab inieri hanno rinvenuto un fucile nascosto dietro il frigorifero. L'arma sarebbe stata rubata ed era detenuta illegalmente dall'uomo.

printDi :: 22 luglio 2024 15:39
Carabinieri il fucile rinvenuto e sequestrato ad Artena

Carabinieri il fucile rinvenuto e sequestrato ad Artena

(AGR) Una donna ha denunciato il marito, da cui ha intenzione di separarsi, per atti persecutori e maltrattamenti in famiglia e i Carabinieri della Stazione di Artena arrestano l’uomo, un 33enne, disoccupato, trovato in possesso di un fucile automatico marca Benelli che è stato sequestrato.

Si tratta di un'arma illegalmente detenuta, denunciata rubata da un privato nell’ottobre del 1992 presso la Stazione di Campoverde.A trovare il fucile sono stati i Carabinieri della Stazione di Artena, coadiuvati dai militari della Compagnia di Colleferro, ai quali la signora si era rivolta per denunciare il marito stanca delle continue condotte maltrattanti e persecutorie, con minacce di morte.

I militari dopo la ricezione della denuncia, sono andati immediatamente a casa del 33enne per eseguire una perquisizione rinvenendo l’arma occultata in cucina, dietro il frigorifero.L'uomo, che ha precedenti non ha dato spiegazioni.Il contrasto ai reati in ambito familiare, ed ai connessi episodi di violenza di genere, è quotidianamente perseguito dai Carabinieri con l’adozione di provvedimenti, di concerto con l’Autorità Giudiziaria, rapidi ed efficaci per la messa in sicurezza di donne e minori vittime di comportamenti aggressivi posti in essere dai conviventi.

Il presente comunicato è stato redatto nel rispetto dei diritti dell’indagato, da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.

Quanto sopra, si comunica, nel rispetto dell’ indagato da ritenersi  presunto  innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

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