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Alessio Berardo, la vicenda dell’accusatore del sindaco di Fiumicino

La Corte di Appello di Roma lo assolve per il reato di Atti Persecutori

print19 marzo 2023 22:09
Corte di Appello di Roma sezioni penali

Corte di Appello di Roma sezioni penali

(AGR) La vicenda aveva suscitato l'interesse pubblico, a  Maggio 2020, trovando narrazione sulle pagine de "La Verità" [1] e di altri quotidiani, sia locali che nazionali. Alessio Berardo, infatti, attivista politico di Fiumicino, era stato incriminato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia per aver perseguitato e diffamato il sindaco di quella città, Esterino Montino.

A seguito di ciò, l'uomo, aveva subito, all'alba, una perquisizione personale, dell’abitazione e delle pertinenze comprese, nonché della vettura e dei luoghi nelle sue disponibilità. I magistrati avevano anche autorizzato a procedere “in orari notturni e previo abbattimento di eventuali ostacoli fissi che eventualmente si frapponessero al regolare svolgimento delle fasi di perquisizione” nonché “con facoltà di servirsi dell’ ausilio di personale idoneo”.  

 
Il Fatto

Quello che l'imprenditore lidense contestava, in particolare, al primo cittadino fiumicinese, tanto da far scaturire la denuncia di quest'ultimo, era che  “c’ è gente che muore di fame e l’ avete umiliata facendo buste come stessimo alla Caritas, ci sono persone che non riescono a pagare gli affitti e il buono che date è di 200 euro quando lei ha speso 300.000 euro per dei suoi amici avvocati che erano dei soldi nostri e più di 200.000 euro per la sua campagna elettorale”.

Oltre a ciò, era stato, altresì, elevata, al quarantunenne attivista politico, l’ulteriore accusa di aver inviato, questa volta tramite whatsapp, ed a più persone, un messaggio audio, pur esso diffamatorio, sempre ai danni del sindaco Montino e, parimenti, l’averlo dunque perseguitato, con queste plurime condotte, ingenerando in lui e nei suoi familiari (in particolar modo la di lui figlia, che sarebbe stata oggetto di apposita minaccia) il fondato timore per la sua e loro incolumità.

Ad aggravare la sua posizione, erano state parimenti contestate alcune aggravanti: da una parte, l’aver commesso il fatto nei confronti di una persona a cui sarebbe stato, il Berardo, legato da una relazione affettiva, per quanto riguarda il reato di atti persecutori (il riferimento sarebbe stato, presumibilmente, alla figlia del sindaco Montino: circostanza, poi, smentita); dall’altra, l’aver commesso il fatto attribuendo fatti determinati, l’aver diffuso il messaggio tramite un mezzo di pubblicità e aver preso di mira un pubblico ufficiale (il sindaco), per quanto concerne, invece, gli episodi diffamatori contestati.

In primo grado, la vicenda si era conclusa, a seguito di rito abbreviato, con una pena decisamente ridotta (un anno di reclusione, con sospensione condizionale della pena, oltre al risarcimento in favore della parte civile costituita - il sindaco di Fiumicino, per l'appunto -), soprattutto rispetto a quanto aveva richiesto la stessa Procura di Civitavecchia (due anni ed otto mesi). 

La Corte di Appello di Roma assolve il Berardo per il reato di Atti Persecutori:

Negli scorsi giorni, invece, la Corte di Appello di Roma, pronunciandosi sull'appello proposto dal Berardo, assistito sin dall'inizio, dal noto penalista romano, Marco Valerio Verni, lo ha addirittura assolto dal reato di cui sopra - quello di atti persecutori - ritenendolo non sussistente, confermando invece quello relativo alla diffamazione, afferente sia al post di cui sopra che al messaggio vocale inviato tramite whatsapp, nel quale avrebbe accusato il primo cittadino di Fiumicino di aver asseritamente utilizzato in maniera “oscura” alcuni finanziamenti pubblici.

La Procura Generale presso la Corte di Appello di Roma, dal canto suo, aveva chiesto la conferma della sentenza di primo grado.

Si attendono ora i novanta giorni per leggere più nel dettaglio le motivazioni di questa decisione che, al momento, sembra aver ridotto grandemente l'impianto accusatorio originale.

[1] https://www.laverita.info/contesta-il-marito-della-cirinna-la-polizia-va-a-perquisirgli-la-casa-2646109011.html

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