Sequestrato oleodotto Roma-Civitavecchia

07 gennaio 2015 21:14
(AGR) "In merito al provvedimento del Tribunale di Civitavecchia, che, nei giorni scorsi, ha disposto il sequestro dell'oleodotto Roma-Civitavecchia ("finché non saranno installati adeguati sistemi di controllo atti ad impedire ulteriori reati", ha dichiarato Alessandro Polinori, Responsabile del Centro Habitat Mediterraneo Lipu Ostia, impegnato, lo scorso novembre, insieme ad un nutrito gruppo dell'associazione ambientalista, nelle operazioni di recupero degli animali selvatici colpiti dalla catastrofe provocata dallo sversamento di cherosene nella zona di Maccarese: "Il provvedimento del Tribunale di Civitavecchia rappresenta decisamente un segnale positivo, che mira a tutelare e porre al primo posto la salute pubblica e l'integrità dell'ecosistema e dei suo abitanti, rispetto ad altri episodi che, stante la situazione, potrebbero accadere e ad altri che sono certamente avvenuti e che sono stati probabilmente sottovalutati. Anche alla luce di questo importante provvedimento, chiediamo che Eni intervenga immediatamente, mettendo subito in sicurezza l'oleodotto ed evitando così il ripetersi di catastrofi che rappresentano un vero e proprio attentato alla natura ed alla salute dei cittadini. Parallelamente, si continui con l'opera di monitoraggio e con le iniziative atte a ripristinare, anche dal punto di vista naturalistico, quanto compromesso dagli sversamenti di cherosene del mese di novembre".Il comune di Fiumicino è convinto che la decisione del Gip del Tribunale di Civitavecchia, Massimo Marasca di mettere sotto sequestro l'oleodotto che da Civitavecchia arriva in aeroporto sia una scelta giusta e di garanzia per l'ambiente e la salute pubblica. Nel procedimento giudiziario il comune di Fiumicino si costituirà come parte civile in quanto parte lesa. Abbiamo ancora negli occhi le immagini del disastro ambientale a Maccarese, Torrimpietra, Palidoro. Quella del Tribunale di Civitavecchia è una decisione volta alla salvaguardia non solo del nostro territorio. La condotta oggetto dei tentativi di furto è lunga una settantina di chilometri e oltre Fiumicino attraversa altri cinque comuni: Civitavecchia, Cerveteri, Santa Marinella, Ladispoli e Roma. È impensabile controllarla notte e giorno per tutta la sua lunghezza se non attraverso un sistema di monitoraggio moderno ed efficiente simile a quello, sempre di proprietà dell'Eni, già in uso sull'oleodotto che da Gaeta arriva a Pomezia. Questo abbiamo chiesto già nel corso dell'unità di crisi che ho convocato a pochi giorni dalle effrazioni e questo è quanto anche il Tribunale di Civitavecchia impone all'Eni.Partecipa anche tu affinche' l'informazione vera e trasparente sia un bene per tutti