Ostia, il mare distrugge strutture ....che non devrebbero esserci
"Dopo ogni mareggiata – afferma Marco Possanzini, S.I. X Municipio - la storia è sempre la stessa: la conta dei danni "subiti" dai concessionari degli stabilimenti balneari. Ma se le costruzioni invadono tratti di arenile che non potevano e non dovevano essere occupati, se le costruzioni da smontabili a fine stagione sono diventate permanenti ed in cemento armato che più fisse non si può, c'è poco da fare: il mare le abbatte senza la necessità di sentenze o delibere.. L'idea di risolvere tutto con i ripascimenti morbidi è un'astuzia che serve a difendere ciò che l'uomo ha costruito sulla costa e non la costa in quanto tale perchè per difendere la costa bisognerebbe fare solamente una cosa: liberarla dal cemento che la strangola e smontare le strutture a fine stagione estiva così come prescrive la legge, così' come accade in tutto il mondo.Sarebbe ora che l'amministrazione, raccogliendo un pò di coraggio, dica di rimuovere immediatamente i rottami dagli arenili prima che finiscano in acqua e vigili sulle abitudini consolidate dei padroni del mare: dare fuoco sull'arenile ai rottami così come documentato lo scorso anno da un report fotografico. Preservare la costa, avere cura dell'ambiente, significa iniziare a far rispettare le regole che esistono ma purtroppo, sul mare di Roma, chiedere ed ottenere il rispetto delle regole è una impresa epica".