Ostia, le ruspe aprono la strada...ad un nuovo lungomare
Le ruspe sono tornate in azione questa mattina sul lungomare di Ostia. Non si tratta di un fatto isolato ma il primo di un programma serio e determinato di demolizioni che vuole cambiare il volto al lungomare di Ostia. Questa mattina sul lungomare Lutazio Catulo con la demolizione di quello che restava del Med è stato dato un segnale preciso, sottolineato dalla presenza della sindaca Raggi che ha voluto assistere personalmente all’operazione e sostenere il presidente Di Pillo. Nei prossimo giorni (probabilmente dopo le festività di Natale) verranno demoliti a seguire il Faber, l’Happy Surf e La spiaggetta, tutte strutture abbandonate ed in preda al degrado. L’operazione mira però a ridisegnare l’intero litorale romano, un taglio alle vecchie abitudini ed un nuovo modo di fare balneazione, puntando sulle spiagge libere attrezzate.“Oggi è una giornata storica per Ostia. – ha detto la sindaca Raggi - Abbiamo iniziato con la demolizione del Med. (il concessionario Fabrizio Fumagalli aveva restituito le chiavi della struttura lo scorso 4 luglio). In questo modo abbiamo iniziato l’abbattimento del lungomuro”. Il tramite normativo per l’intera operazione sarà il PUA. Ed infatti: “Il Piano di Utilizzazione degli arenili verrà approvato prima della prossima estate. - continua la Raggi - Inizieremo la discussione subito dopo il Bilancio, poi, dopo l’approvazione in Consiglio, il nuovo Pua sarà inviato alle Regione”.
Cerchiamo di scoprire come sarà il nuovo mare di Roma. Lo ha spiegato il presidente del Municipio Giuliana Di Pillo: “Le concessioni demaniali oggi sono 71. Stiamo ancora completando l’esame delle diverse posizioni, individuare gli abusi ed inviare eventuali provvedimenti di revoca. L’idea è quello di suddividere gli attuali dieci chilometri di lungomare in una decina di lotti, nei quali, il 50% prevede una balneazione “tradizionale”, così come siamo abituati oggi, il restante 50% sarà spiaggia libera, la metà sarà attrezzata e l’altra sarà totalmente libera”.