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Regione Lazio, via alla semplificazione dei piani di assetto dei parchi

print02 agosto 2018 16:30
Regione Lazio, via alla semplificazione dei piani di assetto dei parchi
(AGR) In queste ore è in discussione in aula del Consiglio Regionale del Lazio il collegato al bilancio, nell'ambito del quale, l'articolo 3 riguardante il sistema delle aree protette, vede la possibilità di semplificazione della procedura d'approvazione dei piani d'asseto dei parchi e alcuni emendamenti vedrebbero anche ampliamenti dei perimetri stessi, entrambi aspetti visti con estremo favore da parte degli ambientalisti del cigno verde. Legambiente tiene però alta l'attenzione su una pericolosa serie di emendamenti peggiorativi che, se approvati, porterebbero verso nuove possibilità edificatorie nel cuore dei parchi regionali.

"La Regione deve semplificare l'approvazione dei piani d'assetto dei Parchi, obiettivo principale è l’approvazione dei piani in tempi certi altrimenti approvazione di giunta - commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio -. Il Consiglio Regionale, in queste ore, ha l'opportunità di dare slancio allo sviluppo ecosostenibile del territorio protetto e lo può fare con la semplificazione delle procedure d'approvazione dei piani di assetto dei parchi, troppi dei quali aspettano anche da oltre un decennio l'approvazione. La Regione ha ricominciato ad approvare i piani dalla passata legislatura, dopo un decennio in cui non era successo niente, con questa semplificazione si può pensare ad una svolta positiva per i parchi perchè diventino volano di sviluppo ecosostenibile soprattutto per la pratica agricola per la quale è un valore aggiunto essere nei parchi e affinché i parchi siano protagonisti di uno sviluppo economico e occupazionale sostenibile.

Bisogna anche garantire che rimangano i nulla osta agli enti parco perché, in caso contrario si svilirebbe l’impianto generale legislativo delle aree protette; se si togliesse lo strumento di verifica degli interventi verrebbe meno la capacità di controllo che tutto avvenga secondo quanto previsto: l’agricoltura ha tutto da guadagnare dall’integrazione con le politiche dei parchi e perché ciò avvenga è fondamentale che rimangano in piedi i nulla osta degli enti parco per l’agricoltura e per le serre connesse. Fondamentale invece che rimanga ai Parchi la capacità di indirizzo e gestione in contrasto al cemento e alla speculazione, e l’edilizia libera consentita deve proseguire a essere eventualemente autorizzata dai nulla osta dei parchi; se passassero alcuni emendamenti non sarebbe semplificazione ma depotenziamento del sistema parchi”.

Per gli ambientalisti sono da scongiurare quindi tutti gli emendamenti che aprono all'agricoltura non integrata nel sistema parco e la cementificazione delle aree protette, a partire da un emendamento che prevede la una modifica all'art.6 della legge 7/17 sulla rigenerazione urbana, spianando la strada agli interventi di aumento di volumetria edilizia, e quindi cementificatoria, nelle aree protette. Sono anche da bocciare per Legambiente gli emendamenti che permetterebbero deroghe ai piani d'assetto per l'attuazione del PUA (Piano Utilizzazione Aziendale) e depotenziamento del ruolo degli enti parco.

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